L’impresario di Smirne
di Carlo Goldoni

Commedia in 2 atti
Libero adattamento di
Massimo Caselli

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L’Impresario, commedia scritta da Carlo Goldoni nel 1759
è un divertente quanto impietoso ritratto dell’ambiente degli artisti di teatro, la narrazione di un mondo, che Goldoni conosceva molto bene, nel quale si farebbe di tutto pur di avere un attimo di celebrità, una scrittura o anche solo una piccola partecipazione.
Un gruppo di attori, attanagliati dai debiti e momentaneamente ospiti di una modesta locanda per artisti, è pronto a perdere la dignità e le amicizie solo per partecipare ad uno spettacolo.
Questa improvvisata compagnia si illude di poter partire per la città turca di Smirne dove un eccentrico e ricco commerciante turco, giunto da poco in città, vuole organizzare un inedito spettacolo teatrale.
Tutto è concesso pur di convincere il Turco ad ottenere la parte migliore, pur di ottenere un piccolo privilegio o anche solo per guadagnare un soldo in più degli altri.
Tutti i giochi sono manovrati dalla controversa figura del Conte Lasca, impresario moderno e lungimirante, quasi un manager ante litteram.
Scrive lo stesso Autore nella prefazione dell’Opera:
”Da dove derivano a teatro tutti i fastidi, le noie ed i pericoli?
Dal carattere degli attori, dai loro puntigli, dalle loro pretese, dalla loro indiscrezione quasi universale”. E se lo dice Goldoni…
Insomma: per qualcuno oggi “essere è apparire” ma in fondo… era così anche tre secoli fa!


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